Un incontro tra i vertici del Mipaaf e i produttori piemontesi
Passione e informazione in AIS Piemonte
Un incontro tra i vertici del Mipaaf e i produttori piemontesi.
Giovani e giovanissimi in grande spolvero.
Mentre nella sala corsi dell’Associazione Italiana Sommelier piemontesi un ristretto gruppo di appassionati era intento a percorrere un viaggio sensoriale tra le massime espressioni dello Chardonnay, al di là della parete, il salone di recente inaugurazione e speculare al primo, si andava affollando di produttori giunti dai quattro angoli della regione per assistere a una serata dal contenuto istituzionale.
Il tema è senz’altro attuale, importante e delicato: si parla delle modalità di autorizzazione per l’impianto dei nuovi vigneti, alla luce degli ultimi aggiornamenti della normativa, ma l’esclusività della serata è data dall’ospite, Oreste Gerini, Direttore della DG PREF del Dipartimento dell’Ispettorato Centrale del controllo qualità e della repressione frodi del Mipaaf, uno dei maggiori esperti europei in ambito agroalimentare.
L’eccezionalità dell’evento non è sfuggita alle telecamere di Rai3 che, con la troupe della TGR è intervenuta, sottolineando il valore del Piemonte nel contesto agroalimentare italiano.
La risposta dei produttori è risultata oltre le aspettative, con una sala gremita e attenta, impegnata a distillare mentalmente non solo la spiegazione puntuale della norma ma, soprattutto, l’interpretazione data da Gerini, i suoi commenti e la sua capacità di rendere chiare anche quelle espressioni in “burocratese” che a volte possono dare spazio a fraintendimenti.
Giovani, tanti giovani produttori tra i presenti, alcuni dei quali sono intervenuti con domande che riflettono le difficoltà quotidiane di chi lavora, investe e produce con il solo obiettivo di alzare l’asticella della qualità. Una ulteriore testimonianza del ruolo di AIS Piemonte che travalica la formazione degli appassionati vestendo anche quello di riferimento per i professionisti dell’intera filiale enoica.
Chiusura con le bollicine di Alta Langa, un microcosmo di eccellenza presentato dal Delegato torinese Mauro Carosso, con un excursus che, in estrema sintesi, ha saputo condensare il contesto storico, culturale e produttivo delle bollicine piemontesi, seguito dal Presidente del Consorzio, Giulio Bava, il cui intervento ha ulteriormente impreziosito il messaggio di assoluta qualità produttiva che solo il contenuto dei calici in degustazione poteva dare.
Relazioni con i media a cura di Cqé Communiqué
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