Fondazione El Bulli. Senza scopo di lucro, per divulgare la sperimentazione in gastronomia
Dopo aver illustrato la filosofia di quella che sarà un incredibile progettazione architettonica, basata sulla sostenibilità e la manutenzione dell’ambiente, visto che il Bulli si trova in un parco naturale di Cabo de Creus, Adriá parla di un grande progetto rivoluzionario, scientifico, vivo; con spazi dedicati alla creatività, alle proiezioni e ad un gigantesco archivio. L’edificio somiglierà molto ad un tralcio di corallo e il progetto a dir poco futuristico verrò realizzato in uno scenario che ha del magico e del surreale.
Il lavoro che verrà fatto da Ferran Adriá e dal suo staff, all’interno della nuova struttura durante il giorno, sarà filmato e trasmesso in tempo reale nelle ore notturne, in modo tale che chiunque nel mondo potrà accedere alla visione del lavoro fatto da una numerosissima equipe creativa. A questo proposito sembra che sarà la compagnia iberica “Telefonica” a mettere in gioco la tecnologia più avanzata per trasmettere in ogni parte del globo questa nuova sfida che Ferrán Adriá lancia al cibo ed alle sue possibili interpretazioni.
Il via definitivo verrà dato il prossimo 30 luglio, quando “El Bulli” chiuderà definitivamente lasciando il posto alla “Fondazione El Bulli”, proiettando così tutto il mondo della gastronomia mondiale in una nuova epoca.
Mia considerazione…..
Questa la notizia fresca fresca sui nuovi pensieri del mitico Ferrán Adriá e dei tanti che, sembrerebbe “a ragione”, hanno sempre creduto in lui. Un modo bellissimo di portare avanti la tanto discussa “ricerca gastronomica”. Addirittura una “fondazione” nella quale, immagino, si arriveranno a fare cose incredibili con il cibo.
Una notizia che arriverà ufficialmente anche a Identità Golose, la prossima settimana a Milano, e non so che effetto potrà mai avere in una Italia che sta continuando a vivere una crisi nella gastronomia che continua a scottare e per la quale risulta arduo qualsiasi tipo di previsione, a meno di voler fare gli ottimisti ad ogni costo. Ci sono sempre meno persone disposte a spendere in un ristorante, vuoi per la mancanza di soldi, vuoi per una sorta di retromarcia che molti stanno facendo sempre più convinti che si debba mangiare bene spendendo poco, senza tener conto però dei costi spropositati degli alimenti, in costante e folle aumento.
Allora mi domando: quanti saranno i nottambuli che si godranno le performance di Adriá sognando di applicarle al loro ristorante o, ancora peggio, di aprire un “nuovo” ristorante dove proporre di giorno quello che avranno visto di notte dalla Fondazione El Bulli?
Spero tanto che tutte queste “innovazioni” non contribuiscano a creare ancora più confusione in un settore a dir poco incasinato, facendo credere che cucinare e fare ristorazione siano cose semplici (ora basterà collegarsi alla Fondazione El Bulli), mentre invece hanno bisogno di solide basi tecniche, una grande, enorme, incommensurabile passione per la gastronomia e non di addensanti, gelificanti, spettacolo e cerebralità. Sempre ammesso che poi qualcuno sia disposto poi a pagarvi lo spettacolo e la cerebralità di cui tanto si parla!
(tratto da www.acquabuona.it)